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Questa volta andiamo in Vallonia, a sud del Belgio. Tutti conoscono Bruxelles, dinamica ed europeista capitale del Belgio, si può raggiungere in fretta e a basso costo con numerose compagnie aeree low-cost.
Da qui, brevi escursioni giornaliere permettono di raggiungere con facilità le più belle località delle Fiandre (vedi il mio articolo su Leuven) e i loro scorci pittoreschi, sempre prese d’assalto da orde di turisti e a ragion veduta. Qui si parla fiammingo in contesti da cartolina, tra piazze medievali, chiese gotiche e famose birrerie, spingendosi fino al freddo Mar del Nord.
Ma non siamo qui per parlare delle Fiandre. Il Belgio è infatti composto da una terza regione, altrettanto bella e ricca di attrattive turistiche, dove un morbido francese prende il posto del rigoroso fiammingo, si incontrano chiese austere e maestose, castelli da fiaba e si beve una birra di eguale fama e bontà…la regione della Vallonia.
Abbiamo avuto occasione di visitare alcune delle sue attrattive più famose quando siamo stati in Belgio a trovare degli amici italiani. Sicuramente a questa prima escursione in Vallonia ne seguiranno molte altre, perché si tratta di una regione che ci ha davvero colpito positivamente…come del resto tutto il Belgio, che è un Paese che amiamo molto.
Indice dei contenuti
Le nostre tappe in Vallonia
Dinant
La Chiesa di Notre Dame
Dinant è una cittadina affascinante della Vallonia, incastonata tra le rive della Mosa e alte colline verdeggianti che la racchiudono come in un prezioso scrigno. La nostra attenzione viene subito catturata dall’imponente Chiesa di Notre Dame, costruita in stile gotico e sovrastata dal campanile con l’alta guglia a bulbo, che risulta protagonista di qualsiasi cartolina della città. L’interno è ancora più austero, con la Navata lunga 50 metri e una sorprendente vetrata annoverata tra le più grandi d’Europa, minuziosamente decorata con scene bibliche.
La Cittadella
Nei pressi della Chiesa si trova la salita alla Cittadella, a piedi (oltre 400 scalini) o in funicolare, che conduce alla costruzione difensiva di origini cinquecentesche. Noi abbiamo scelto il percorso in funicolare e non ce ne siamo pentiti. Un vero e proprio tuffo nella storia della Vallonia, tra tour guidato e percorsi interattivi, permette di apprezzare tutte le sezioni della roccaforte dove abbiamo trascorso un paio d’ore che sono davvero volate.
I cannoni originali, le carceri, le armi, scene di vita quotidiana…è stata davvero una bella visita, completa e interessante (anche se la guida parlava solamente fiammingo e francese e ogni tanto ci siamo persi qualche spiegazione).
Una chicca: qui è presente la ricostruzione di un bunker parzialmente colpito da una bomba, in un’esplosione che ne ha modificato l’asse garantendo una forte pendenza. L’illusione ottica e il senso di smarrimento aumentano esponenzialmente grazie a specchi d’acqua posizionati ad arte. Attraversarlo è stata una divertente sfida di equilibrio.
Il ponte Charles De Gaulle
Scesi di nuovo al livello della strada, di fronte alla Cattedrale di Notre Dame troviamo il ponte intitolato a Charles De Gaulle, ferito proprio a Dinant in Vallonia nella Prima Guerra Mondiale e ricordato con una statua in un punto strategico dal quale si gode un meraviglioso scorcio sulla Chiesa, le case fittamente affiancate sul lungofiume, la rocca che le protegge dall’alto, il tutto riflesso nelle acque della Mosa. Fiume che si può attraversare in una breve crociera, ma anche più avventurosamente in kayak nei periodi giusti dell’anno.
Maison Sax
La particolarità del Ponte è però un’altra, ovvero la presenza di sassofoni giganteschi e coloratissimi a ricordare Alphonse Sax, inventore dello strumento nato proprio a Dinant e quindi ricordato nella Maison Sax, simpatico museo gratuito, ma anche in giro per la città mediante statue e installazioni. Curiosità nella curiosità, ciascun sassofono sul Ponte si ispira, nella sua decorazione, a uno Stato dell’Unione Europea.
Maison Leffe
Un’altra Maison, un’altra storia, quella della Leffe, la famosissima birra d’abbazia che veniva prodotta proprio nei pressi di Dinant dove oggi resta un Museo interattivo ospitato, insieme a un lussuoso hotel, in un ex monastero. Nel costo del biglietto sono compresi anche una degustazione di ottima birra e un grazioso calice di vetro con il riconoscibile marchio Leffe, bicchiere non facile da trasportare nel bagaglio a mano ma che sopravvive indenne al viaggio aereo.
L’Abbazia di Villers-la-Ville
L’Abbazia cistercense di Villers-la-Ville è un’altra meta da non perdere. Un sito religioso fondato nel XXII secolo che, dopo 600 anni di storia, è stato distrutto e abbandonato a seguito della Rivoluzione francese. Gli eventi e lo stato di incuria hanno fatto sì che gli edifici si sgretolassero a poco a poco, deteriorandosi in modo inesorabile mentre la natura ne riprendeva lentamente possesso.
Oggi il complesso è davvero meraviglioso, bello come tutti i luoghi abbandonati, per la sua bellezza nostalgica e senza tempo, con i pratini verdi curati in modo egregio, un vigneto biologico e giardini di rose e piante aromatiche che fanno da cornice ad eventi culturali e musicali che si susseguono nei mesi estivi. Il contrasto selvaggio che si viene a creare con i segni del tempo sulle pareti in pietra, un tempo perimetro di chiese, refettori, chiostri, è davvero profondo.
Trascorriamo tanto tempo tra queste pareti immobili, dove scopriamo gatti e caprette che girano ormai padroni di un luogo della natura e cerchiamo di orientarci grazie alla mappa che ci è stata fornita presso la biglietteria. Camminiamo tra le macerie scure e scolorite, lasciandoci sorprendere da tutti quegli angoli nascosti in cui la luce del sole filtra appena…tra l’odore intenso di muffa, muschio e nuvole minacciose di pioggia.
Il castello di Veves
E per finire in bellezza, non poteva mancare un castello principesco, quello di Veves, la cui costruzione avvenne in epoca medievale su uno sperone di roccia, oggi addolcito da un prato verde, che aveva già ospitato altre fortificazioni nei secoli precedenti. Più volte ricostruito e rimaneggiato nel corso della sua storia, è nel XV secolo che le sue forme vengono ammorbidite, trasformando il fortino medievale in una residenza elegante e charmante.
Oggi, in parte è ancora abitato dalla medesima famiglia di generazione in generazione, in parte è aperto per visite guidate che i bambini possono affrontare travestiti da cavalieri o principesse noleggiando gli abiti al souvenir shop all’ingresso. Sembra davvero il castello della Bella Addormentata!
Per viaggiare all’interno di altre fiabe, leggi l’articolo Giro del mondo in 5 favole
Provvisto di una suggestiva galleria a graticcio, la visita del castello di Veves scorre piacevole tra le stanze arredate di mobili settecenteschi dal gusto raffinato, tavole riccamente imbandite, porcellane preziose, sfarzose sale ricevimenti. Adoro la cucina che sembra essere ancora in funzione, con la servitù che si è allontanata da poco per servire il pasto nella sala da pranzo.
La nostra passeggiata nel tempo prosegue nel vicino borgo di Celles, tra i villaggi più belli del Belgio, dove la suggestiva chiesa romanica di Saint Hadelin troneggia in una ridente e boscosa vallata, circondata da deliziose casette con le finestre ornate di vasi di fiori, ci sembra di camminare all’interno di una fiaba.
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