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Nel cuore dell’Appennino pistoiese, a 800 metri di altitudine, si trova il piccolo paese di Orsigna, la frazione più lontana dal capoluogo. Proprio a Orsigna il grande viaggiatore, scrittore e giornalista fiorentino Tiziano Terzani scelse di acquistare un terreno con i suoi primi risparmi dove in seguito fece costruire una casa alla quale rientrava sempre con piacere dopo i lunghi soggiorni in Asia.
Orsigna è un borgo che Terzani aveva frequentato fin dall’infanzia quando, per respirare “aria buona” i genitori lo portavano sulle montagne dell’Appennino tosco-emiliano e dove in età adulta ha piantato le sue radici e si è sempre raccomandato con i figli affinché vi trascorressero almeno due mesi l’anno perché, anche loro, ritrovassero le proprie radici tra queste montagne silenziose.
Spinti dall’idea di percorrere il cosiddetto sentiero di Tiziano Terzani, quello che anche lui amava percorrere per meditare di fronte al grande spettacolo della natura, raggiungiamo Pracchia e quindi Orsigna in un tiepido sabato di ottobre. Si è fatta quasi l’ora di pranzo e ci fermiamo quindi a mangiare al Molino di Berto, convinti dalle ottime recensioni che scopriamo essere sinceramente meritate. Il ristorante si trova all’interno di un mulino ad acqua del XIX secolo, ristrutturato, e i piatti che mangiamo sono tradizionali e buonissimi.
Orsigna e l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese
Dopo pranzo scendiamo le scale sul retro del Molino per incamminarci lungo il percorso dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, un museo in parte all’aperto composto da diversi itinerari ed edifici che portano a scoprire il territorio e le sue storie di vita quotidiana e di vicinanza con la natura. Incontriamo la struttura dove vengono seccate le castagne, un ponte di legno e il Molino di Giamba ad acqua.
Il sentiero di Tiziano Terzani
Minaccia di piovere e decidiamo di raggiungere con l’auto la località di Case Cucciani dove parcheggiamo per proseguire a piedi da questo punto in poi. Inizialmente abbiamo la sensazione di entrare all’interno di una proprietà privata, visto che camminiamo proprio davanti a queste case, ma la strada è proprio quella giusta e dopo circa 10-15 minuti ne abbiamo la conferma incontrando un cartello che riporta un passo di Terzani sull’Orsigna e un altro che indica Il sentiero di Tiziano. Dopo poco troviamo l’indicazione dell’Albero con gli occhi e giriamo a sinistra.
L’Albero con gli occhi
L’Albero, un ciliegio dalle fronde larghe che si aprono sulla radura circostante, è preceduto da una serie di piccoli mucchietti di sassi che probabilmente qualcuno prima di noi si è preso il tempo di mettere assieme, quasi come statue votive. Attraversarle mi dà la sensazione di entrare quasi in un recinto sacro del quale l’Albero è la figura da venerare, addobbato come è di bandiere tibetane, collane orientali e pezzi di stoffa colorati che qualcuno ha lasciato come segno del suo passaggio in questo luogo così speciale.
Ed ecco che sul tronco appaiono anche i piccoli occhi di vetro che Terzani portò con sé dall’India e posizionò proprio qui durante una delle sue lunghe passeggiate, per mostrare al nipotino che la natura è piena di vita. Ci sediamo per un bel po’ sull’erba a godere del silenzio e dello splendido panorama sulla vallata essendo gli unici avventori di questo luogo mistico…così possiamo sentirci anche noi, per poco tempo, parte di questa pace che pervade tutto.
Proprio qui a Orsigna, Tiziano Terzani ha trascorso anche gli ultimi giorni della sua vita. Si dice che dopo la morte le sue ceneri siano state sparse in un luogo segreto, conosciuto soltanto da un suo amico d’infanzia. Ma non c’è bisogno di conoscere questo luogo, perché il suo pensiero e tutto quanto ha lasciato attraverso i suoi scritti, a Orsigna è ancora oggi più presente che mai.
Qui puoi leggere i racconti di altre belle passeggiate tra i boschi della Toscana.
Conosci i libri di Tiziano Terzani? Quali hai letto? Ti piacerebbe visitare Orsigna, il paese che tanto amava? Fammi sapere nei commenti!