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La Città Proibita è uno dei monumenti più iconici di Pechino, anzi uno dei luoghi più rappresentativi dell’intera Cina! Maestosa, imponente, immensa, io l’ho trovata davvero meravigliosa durante il nostro indimenticabile viaggio cinese.

La Città Proibita è stata il palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing che ha ospitato per ben 500 anni, in quanto centro cerimoniale e politico del governo cinese.

Sono tanti i nomi con cui è conosciuta: Città purpurea, in quanto il vocabolo porpora è associato alla stella polare e all’Imperatore di Giada, rendendola la controparte terrena del Recinto purpureo celeste; Città proibita, in quanto non vi poteva entrare nessuno senza il permesso dell’imperatore.

La Città Proibita, il palazzo più grande del mondo - immagine 200

Struttura e dimensioni del più grande palazzo del mondo

La Città Proibita copre ben 72 ettari diventando, per questo motivo, il più grande palazzo esistente al mondo!
Se guardiamo la struttura rettangolare che occupa il centro di Pechino, vediamo l’asse nord-sud lunga 961 metri e l’asse est-ovest lunga 753 metri…980 sono gli edifici oggi sopravvissuti e 8.707 le camere.

L’asse nord-sud centrale è ancora oggi la via principale della capitale cinese che a sud volge a piazza Tienanmen e alla Porta Yongdingmen, mentre a nord si estende attraverso la collina di Jingshan verso le Torri della Campana e del Tamburo.

Le mura della Città proibita

La Città Proibita è circondata da mura alte 7,9 metri e da un fossato di 6 metri di profondità e 52 metri di ampiezza. Le pareti sono larghe 8,62 metri alla base e 6,66 metri in cima.

Le mura presentano torri ai quattro angoli e una porta su ogni lato: la Porta Meridiana a sud, la Porta della Divina Potenza a nord, la Porta Gloriosa dell’Est e la Porta Gloriosa dell’Ovest. Tutte le porte della Città Proibita sono decorate con otto o nove file di chiodi d’oro.

Tra la Porta Meridiana e la Porta Tienanmen si trova un’ampia piazza: qui venivano eseguite le punizioni corporali inflitte dall’imperatore e sempre qui Mao Tse Tung tenne il suo famoso discorso.

La Via Imperiale forma l’asse centrale della Città Proibita e della stessa antica città di Pechino dove solamente l’Imperatore poteva passeggiare. All’imperatrice infatti era consentito solamente in occasione del suo matrimonio.

I Palazzi della Città Proibita

La Città Proibita è divisa in due parti, la Corte Esterna o frontale che veniva usata per scopi cerimoniali e la Corte Interna o Palazzo Posteriore dove si trovava la residenza dell’imperatore e vi si si svolgevano gli affari di Stato.

Una delle aree più suggestive è senza dubbio quella che si incontra entrando dalla Porta Meridiana. Grazie ai cinque ponti è possibile attraversare il meandro del Fiume dell’Acqua d’Oro, arrivando alla Porta e alla Piazza della Suprema Armonia. Sopra questa piazza sorgono tre livelli di terrazze in marmo bianco e tre palazzi: il Palazzo della Suprema Armonia, il Palazzo dell’Armonia Centrale e il Palazzo della Preservazione dell’Armonia. Tutti e tre gli edifici dispongono di troni imperiali, il più grande dei quali situato nella Sala della Suprema Armonia.

Il Palazzo della Suprema Armonia

Il Palazzo della Suprema Armonia era il centro cerimoniale del potere imperiale e la più grande struttura in legno sopravvissuta in Cina. Nella dinastia Ming, l’imperatore qui discuteva di affari di stato, mentre durante la dinastia Qing la sala veniva utilizzata per soli scopi cerimoniali, come incoronazioni, investiture e matrimoni imperiali.

Al centro delle rampe che portano alle terrazze dai lati nord e sud, vi sono dei bassorilievi molto elaborati. La rampa a nord, dietro il Palazzo della Preservazione dell’Armonia, è la più grande scultura del genere in Cina: è ricavata da un unico pezzo di pietra che misura 16,57 metri di lunghezza, 3,07 metri di larghezza e 1,7 metri di spessore, con un peso di 200 tonnellate.

La corte interna

La corte interna è stata da sempre la residenza dell’imperatore e della sua famiglia, al centro della quale sono presenti tre edifici: il Palazzo della Purezza Celeste, Il Palazzo dell’Unione e il Palazzo della Tranquillità Terrestre. L’imperatore, che rappresentava lo Yang e il Cielo, occupava il primo. L’imperatrice, che rappresentava lo Yin e la Terra, risiedeva nel terzo. Tra di loro c’era il Palazzo dell’Unione, in cui lo Yin e lo Yang si mescolavano per produrre armonia.

La Città Proibita, il palazzo più grande del mondo - immagine 203

Si incontrano poi una serie di cortili e palazzi minori, dove vivevano le concubine dell’imperatore e i suoi figli.

Durante la dinastia Qing il Palazzo dell’Armonia terrestre era il luogo per le cerimonie sciamaniche, mentre continuavano a essere presenti due santuari taoisti, uno nel giardino imperiale e un altro nella zona centrale della corte interna oltre a diversi templi e santuari buddisti nel cortile interno.

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Un po’ di storia della Città Proibita

Il più grande palazzo del mondo fu costruito tra il 1406 e il 1420 su un’area che era già parte della “Città imperiale” durante la Dinastia Yuan. Quando la Dinastia Ming le succedette, l’Imperatore Hongwu spostò la capitale da Pechino a Nanchino, ordinò che i palazzi mongoli fossero rasi al suolo, mentre il figlio Zhu Di, futuro Imperatore Yongle, ricevette il titolo di Principe di Yan, con sede a Pechino, dove venne costruito un palazzo. Nel 1402 Zhu Di usurpò il trono e divenne imperatore, spostando nuovamente la capitale da Nanchino a Pechino.

Per la costruzione fu presa a modello la residenza imperiale dei Ming di Nanchino, impiegando oltre un milione di lavoratori.

La Città Proibita fu la sede della dinastia Ming fino al 1644, quando venne invasa durante la rivolta contadina guidata da Li Zicheng che fu proclamato imperatore della dinastia Shun. I Manciù avevano raggiunto la supremazia nel nord della Cina e il giovane imperatore Shunzhi venne annunciato come sovrano di tutta la Cina sotto la dinastia Qing, i cui imperatori cambiarono i nomi di alcuni edifici al fine di sottolineare l’armonia, produssero iscrizioni in doppia lingua cinese e manciù e introdussero elementi sciamanici nel palazzo.

Nel 1860, durante la seconda guerra dell’oppio, l’esercito britannico penetrò nella Città Proibita e la occupò fino alla fine delle ostilità. Nel 1912 la Città Proibita cessò di essere il centro del potere politico cinese, con l’abdicazione del giovane imperatore Pu Yi al quale fu concesso di continuare a vivere all’interno con la sua famiglia, mentre un’altra parte venne occupata dal governo della Repubblica di Cina.

Pu Yi restò nella Città Proibita fino al 1924, quando Feng Yuxiang prese il controllo di Pechino con un colpo di Stato, espellendo l’ex imperatore. Nel 1925 venne istituito il Museo nazionale del palazzo, in cui erano esposti i tesori raccolti dagli imperatori, messi in pericolo durante la seconda guerra sino-giapponese.

Nel 1947 Chiang Kai-shek ordinò che tutti i manufatti che si fosse riusciti a trasportare dovevano essere portati sull’isola di Taiwan dove oggi formano il cuore del Museo nazionale del palazzo di Taipei.

Nel 1949, dopo la costituzione della Repubblica Popolare Cinese, la Città Proibita ha subito alcuni danni finché, durante la Rivoluzione Culturale, il primo ministro Zhou Enlai ha inviato un battaglione dell’esercito a guardia della Città.

La Città Proibita è stata dichiarata patrimonio dell’umanità nel 1987 dall’UNESCO come “palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing” e nel 2004 fu aggiunto nella lista, come estensione della Città Proibita, anche il Palazzo Mukden di Shenyang.

Leggi anche Una meraviglia di Muraglia per conoscere la Muraglia cinese, una delle sette meraviglie del mondo moderno, anch’essa patrimonio UNESCO dal 1987!

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La Città Proibita oggi

Oggi la Città Proibita è comunemente conosciuta con il nome di Gugong cioè “ex palazzo”.

Oggi la Porta Tienanmen è decorata con un enorme ritratto di Mao Zedong, affiancato da due manifesti, uno dei quali recita “lunga vita alla Repubblica Popolare Cinese”, mentre l’altro riporta “lunga vita alla grande unità delle popolazioni del mondo”.

Simbologia

Tutta la progettazione della Città Proibita riflette la simbologia imperiale insieme ai principi filosofici e religiosi.

Il giallo, il colore dell’imperatore, domina i tetti della Città Proibita tranne quello della biblioteca presso il Palazzo della Gloria letteraria che è nero, colore associato con l’acqua e antincendio, oltre a quello della residenza del principe ereditario, verde poiché associato con il legno e con la crescita.

Le sale principali delle corti esterne e interne sono tutte disposte in gruppi di tre, a ricordare il diagramma che rappresenta il Cielo, mentre le residenze della corte interna sono invece disposte in gruppi di sei, a rappresentare la Terra.
Le creste inclinate di tetti dell’edificio sono decorate con una linea di statuette il cui numero rappresenta lo stato della costruzione.
La disposizione degli edifici segue antiche usanze previste dal Libro dei riti.

Visitare la Città Proibita

Il biglietto di accesso alla Città Proibita, che ha un limite giornaliero di visitatori, si può acquistare in loco ed è necessario portare con sé il passaporto.

La Città Proibita è chiusa tutti i lunedì tranne durante le festività nazionali cinesi. Il costo dei biglietti varia a seconda del periodo dell’anno.

Per organizzare la visita nella capitale cinese leggi anche:

Il Tempio del Cielo, 1 tappa imperdibile a Pechino

Hutong: 1 sosta tra le strade della vecchia Pechino

Ti piacerebbe visitare la Città Proibita? Sapevi che è il più grande palazzo del mondo? Hai mai visitato una residenza di simili dimensioni? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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