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L’Alaska era nella nostra lista dei desideri da molto tempo e, nella fase organizzativa di un viaggio in Canada, ci siamo chiesti: perché non unire le due destinazioni? Dopo poco tempo si è concretizzata l’idea di trascorrere la prima settimana di viaggio in Alaska e la seconda in Canada.
La modalità da noi scelta è stata quella della crociera per i seguenti motivi, in parte influenzati dal fatto di viaggiare con una bambina di 20 mesi:
- mangiare e dormire sulla nave un’intera settimana ci avrebbe permesso di dare continuità/routine alla bimba
- rilassarci, recuperare le energie e adattarci al fuso orario dopo il lungo viaggio dall’Italia
- non far guidare l’auto a mio marito per tutto il viaggio, ma soltanto nella metà canadese
- risparmiare sui pasti e i trasferimenti visto che in crociera è già tutto incluso
- risparmiare in generale dal momento che viaggiare in Alaska è molto costoso, tra pernottamenti, pasti e spostamenti via terra, via mare e via cielo
- vedere l’Alaska dal mare, tra fiordi, boschi, orche e balene
- per muoversi in Alaska a un certo punto la nave (o il traghetto) diventa imprescindibile in quanto molte località non sono accessibili via terra come per esempio la capitale Juneau.
La scelta si è rivelata davvero azzeccata, la compagnia di navigazione Royal Caribbean eccellente, sceglieremmo questa crociera in Alaska altre mille volte!
Indice dei contenuti
Primo giorno: dall’Italia all’Alaska
Il nostro viaggio comincia con un primo, lunghissimo, giorno! Non solo perché il viaggio è piuttosto lungo, voliamo nella prima tratta da Pisa a Francoforte con Air Dolomiti (1h30′ di volo) e nella seconda da Francoforte ad Anchorage con Condor Airlines (9h20′ di volo) partito con circa 2 ore di ritardo, ma perché, una volta arrivati a destinazione, dobbiamo spostare indietro le lancette dell’orologio di ben 10 ore.
Air Dolomiti regala alla bimba un piccolo aereo di cartone da costruire insieme a uno scaldacollo, mentre Condor regala un pacchetto di matite colorate, un libricino a tema città e trasporti, alcune carte memory.
All’aeroporto Ted Stevens di Anchorage contattiamo la struttura dove pernotteremo, il Merrill Field Inn, chiedendo di venirci a prendere con la navetta. Una volta arrivati, scopriamo che possiamo usufruire della navetta anche per andare in centro, chiediamo quindi di accompagnarci presso il Visitor Information Center dove passeggiamo brevemente.
Vorremmo cenare nei dintorni, ma i locali sono tutti pieni, noi siamo stanchissimi, quindi prendiamo un sandwich alce e caribù presso un chiosco, vediamo la statua di Balto, il famoso murale Greetings from Alaska e rientriamo sempre con la navetta.
Secondo giorno: da Anchorage a Seward
Ci svegliamo prestissimo, usufruiamo della colazione gratuita presso la hall dell’hotel e ci facciamo accompagnare, sempre con la navetta, presso il Dena’ina Civic Center dal quale saliamo sul bus che ci accompagna a Seward, porto di partenza della nostra crociera.
Le 2h30′ di viaggio trascorrono in fretta, percorrendo una splendida strada panoramica, la Seward Highway tra boschi, montagne e spazi sconfinati.
A Seward le nostre valigie, già provviste di etichetta bagaglio, proseguono verso la nave…le ritroveremo direttamente in cabina dopo poche ore! Noi invece passeggiamo per il lungomare, tra colorati murales e svariati negozi di souvenir. Pranziamo presso l’Alaska Seafood Grill con fish & chips a base di merluzzo.
Nel primo pomeriggio saliamo a bordo della bella Radiance Of The Seas, la nave della compagnia Royal Caribbean che ci accompagnerà attraverso il sud dell’Alaska.
Esploriamo la nave in lungo e in largo, molti sono in piscina, ma per i nostri gusti è davvero troppo freddo per restare in costume sul ponte. Cena a bordo presso il ristorante a buffet e partenza della nave. Dopocena ascoltiamo della buona musica dal vivo in uno dei tanti bar, cosa che diventerà una costante della nostra crociera facendo divertire molto la bimba.
Terzo giorno: In navigazione (Hubbard Glacier)
Questa giornata di navigazione la trascorriamo cercando di recuperare il fuso orario, dormendo, passeggiando tra i negozi, giocando molto. Sulla nave infatti c’è un’area dedicata ai bambini, anche molto piccoli come nel nostro caso da 6 a 36 mesi, si chiama Royal Babies and Royal Tots ed è accessibile insieme ai genitori dalle 13 alle 18 tutti i giorni, mentre nelle altre fasce orarie, anche serali, si può lasciare il bambino insieme agli educatori (servizio a pagamento).
Si tratta di una zona ben curata, con giochi interessanti e interattivi, ogni giorno diversi. Nel pomeriggio, tra le 14 e le 16, ci avviciniamo al ghiacciaio Hubbard godendo di uno splendido panorama sui ghiacci e i piccoli iceberg che si formano nella baia.
Quarto giorno: Juneau
Scendiamo dalla nave con le idee chiare, raggiungere il Mendenhall Glacier per fare una bella passeggiata fino alle Nugget Falls. Ci informiamo presso il Visitor Center e prenotiamo un’escursione “organizzata” dove è previsto il tragitto in autobus fino all’area del ghiacciaio, 2 ore di tempo per la visita e il rientro in città. Esperienza davvero imperdibile.
Risaliamo sulla nave per pranzare al ristorante a buffet, poi scendiamo di nuovo per visitare Juneau. Passeggiata lunghissima fino alla fontana Whale Sculpture, che vale veramente la pena, dove vediamo anche i nostri primi totem, poi Red Dog Saloon e primi souvenir acquistati nei negozi.
A cena proviamo il ristorante Cascades dove mangiamo molto bene, ma decidiamo di non ripetere l’esperienza dal momento che l’attesa all’ingresso è lunga e noiosa per la bimba e il menù bambini è davvero scarno.
Quinto giorno: Skagway
Questa mattina partecipiamo a un’escursione prenotata tramite Royal Caribbean che ci porterà oltre confine, dal Klondike allo Yukon canadese, per vedere, tra le varie cose, anche il famoso segnale Welcome to Alaska and the Gateway to the Klondike. Al termine passeggiamo nel centro di Skagway, una manciata di casette colorate e di edifici storici in legno, tra ristoranti, pub e negozi di souvenir, particolarmente legata al periodo della corsa all’oro e al treno White Pass & Yukon Route Railway.
Risaliamo a bordo per pranzo e non scendiamo più a terra, nonostante la nave riparta nel primo pomeriggio…così tanto freddo improvviso e vento da avere difficoltà a camminare! La giornata si conclude come sempre nell’area giochi.
Sesto giorno: Icy Strait Point
Mattinata di pioggia che trascorriamo tra il grande edificio che ospita il Cannery Museum, un po’ museo e un po’ negozio, dove acquistiamo gli ultimi souvenir e lo spazio coperto davanti al The Cookhouse Restaurant dove assistiamo allo spettacolo straordinario delle balene che vediamo immergersi e saltare.
Vorremmo assistere allo spettacolo gratuito inscenato da un gruppo di nativi Tlingit presso il Teatro, ma la bimba si spaventa moltissimo all’arrivo dei personaggi. Prendiamo allora l’autobus per raggiungere Hoonah dove facciamo una piacevole passeggiata e vediamo intagliare lo scafo in legno di una canoa tradizionale.
Settimo giorno: Ketchikan
Ultimo giorno in cui sbarchiamo in Alaska, la mattina prendiamo l’autobus urbano per raggiungere il Saxman Totem Park dove vediamo molti totem della cultura Tlingit, con un supplemento è possibile assistere allo spettacolo e vedere intagliare il legno ma, memori dell’esperienza del giorno precedente, non replichiamo.
Per pranzo risaliamo sulla nave. Dopo aver mangiato, torniamo di nuovo a terra dove facciamo una bella passeggiata fino alla coloratissima Creek Street, il vecchio quartiere dei bordelli, dove vediamo i salmoni nuotare contro corrente e salutiamo le ultime aquile testa calva che ci hanno accompagnato per tutto il nostro viaggio.
Ottavo giorno: navigazione (Inside Passage)
Ultima giornata sulla nave, trascorsa in serenità, tra ballo, musica, giochi e splendidi panorami. Oggi attraversiamo l’Inside Passage, uno dei fiordi più spettacolari del mondo, lasciando l’Alaska per arrivare in Canada. Passiamo ore a osservare il panorama dalle vetrate, boschi, piccole isole, orche e balene, anche se per un paio d’ore abbondanti navighiamo nella nebbia più totale con visibilità ridotta a zero tanto che la nave è costretta a segnalare con la sirena la sua presenza a intervalli regolari. Molto affascinante anche così. Anche oggi non abbiamo usufruito della piscina, troppo freddo per noi!
Nono giorno: Arrivo a Vancouver
Attracchiamo nel porto di Vancouver alle ore 7 di una mattina uggiosa e piovosa. Scegliamo di portare in autonomia i nostri bagagli a terra altrimenti, scegliendo l’opzione del trasporto bagagli gestito da Royal Caribbean, avremmo dovuto lasciarli fuori dalla cabina entro le 22 della sera precedente e scendere dalla nave, la mattina successiva, in una fascia oraria prestabilita, a partire dalle 9,45 per noi un po’ troppo tardi.
Il tempo degli ultimi saluti, ad altri ospiti e a tanti membri dell’equipaggio che sono stati davvero gentilissimi e disponibilissimi con noi, facendo affezionare molto la bimba, e scendiamo a terra con un po’ di tristezza, la tristezza di quando si è stati bene trascorrendo una settimana davvero indimenticabile. Ci avviamo verso il Visitor Center per chiedere informazioni su come raggiungere…ma questa è un’altra storia che prosegue nell’articolo dedicato al Canada!
Leggi anche Canada, da Vancouver ai parchi delle Rockies
Hai mai preso in considerazione l’idea di fare un viaggio in Alaska? Ti piacerebbe fare una crociera come questa? Leggi anche i miei consigli su Come vestirsi per il tuo prossimo viaggio in crociera , ma ricorda che questa è stata una crociera un po’ diversa! Una tratta molto tranquilla e molto informale, dove si cenava presto, l’intrattenimento serale si concludeva presto, una crociera da vivere con i ritmi della natura (e abbigliamento sportivo).
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