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Siamo stati per la prima volta con un neonato in montagna d’estate quando la nostra bimba aveva 7 mesi. E ci siamo subito accorti di avere fatto tanti errori! Pur avendo cercato attentamente di studiare un itinerario semplice da poter fare con la bimba, ci siamo resi conto che i percorsi trekking da noi scelti erano troppo complessi con il passeggino normale e che il passeggino da trekking noleggiato era insopportabile per la bimba…ci siamo fermati, abbiamo fatto un bel respiro e siamo ripartiti da zero!
La nostra vacanza si è radicalmente trasformata e, tenendo a mente alcune regole, abbiamo riorganizzato le nostre giornate permettendo di vivere ogni giornata con serenità, sia noi che la bambina. Ci siamo trovati così bene che abbiamo deciso di tornare in Trentino Alto Adige anche il mese successivo!
Leggi le nostre vacanze in montagna in estate:
Val Pusteria con neonato: tutti i consigli tra sole e pioggia
Val di Non: l’itinerario perfetto in 4 giorni (anche) con i bambini
Ecco di seguito tutti i nostri suggerimenti, sperimentati in prima persona, per far cominciare nel modo migliore la tua vacanza in montagna con un neonato!
Indice dei contenuti
Regola n. 1: adattabilità
Se anche tu, come noi, sei un amante dell’organizzazione e ovunque vada ti piace programmare tutti gli spostamenti nel dettaglio, viaggiando con un neonato devi adattarti ai suoi tempi. Quindi la buona notizia è che puoi continuare a programmare tutto come prima, anzi di più!
Ti consiglio di programmare alcune tappe ed escursioni che di base vorresti includere nel tuo viaggio e molte altre facoltative, di vario genere. Poi giorno per giorno valuterai, a seconda del meteo, degli orari e della stanchezza di tutta la famiglia, se è il caso di andare avanti o di fermarsi, di modo che la vacanza non si trasformi in uno stress per tutti!
Conoscendo il proprio neonato e i suoi orari, sia per i pasti che per i suoi pisolini, consiglio di programmare escursioni e visite in modo tale che, nel primo caso i suoi pasti coincidano il più possibile con quelli di tutta la famiglia e nel secondo con eventuali spostamenti in auto o momenti di relax nella natura o in hotel/appartamento di modo che possa dormire in serenità e recuperare le energie!
Regola n. 2: gli strumenti giusti
Il passeggino
Una questione delicata: passeggino sì o no? Passeggino sìììììì! Da tenere sempre nel bagagliaio dell’auto e valutare di volta in volta se portarlo con sé. Io consiglio di sì, nel caso non si fosse capito :-), a meno che la tratta non sia così breve e il terreno così sconnesso da preferire di trasportare il neonato con strumenti di babywearing.
Ricordatevi che, stendendo il passeggino in orizzontale, il bimbo può farsi una bella dormita nella natura e rilassare la schiena.
Di conseguenza subentra una seconda domanda: passeggino da trekking oppure no? A meno che non abbiate già un passeggino personale con le ruote piuttosto grandi, comode e ammortizzate, consiglio di noleggiarlo. Si trovano a disposizione nella maggior parte dei negozi di articoli sportivi, anche nei paesi più piccoli, magari prima conviene telefonare per prenotarne uno se si viaggia in alta stagione.
Il costo varia a seconda delle giornate di noleggio, diminuendo in proporzione all’aumentare dei giorni. Questo passeggino è molto comodo, è provvisto di una comoda copertura per la pioggia, il tessuto è molto robusto e coprente per il sole che in alta montagna picchia forte e oltretutto è provvisto di un laccio che congiunge il manubrio del passeggino al braccio di chi lo trasporta, per renderlo ancora più sicuro sui sentieri in discesa. Tanti lati positivi, due soli negativi: il peso ovviamente e il fatto che la nostra bimba non volesse starci in nessun modo!
Considerando che di base sta volentieri nel passeggino e in qualsiasi mezzo, abbiamo imputato la questione al fatto che a 7 mesi fosse ancora troppo piccola per sentirsi a suo agio in un passeggino oggettivamente molto grande e, non vedendola serena, nel giro di 2 giorni, l’abbiamo restituito. Al negozio sono stati molto comprensivi e ci hanno fatto un buono acquisto dell’importo speso e non usufruito. Ricordate la regola dell’adattabilità? Poco male, abbiamo eliminato dalla nostra lista le passeggiate più lunghe!
Con noi avevamo portato il passeggino leggero, indubbiamente comodo da tenere sempre con sé, anche se effettivamente la sua forza, ovvero le ruote piccole, sono davvero inadatte sui sentieri di montagna. Anche se si trattava di percorsi in piano con un dislivello minimo, lo sterrato, i sassolini e le radici degli alberi rendevano sempre la camminata lenta e troppo sobbalzante, quindi consiglio di usarlo con attenzione sui sentieri, valutando la fattibilità effettiva e il comfort!
Il fatto poi che si incontrassero moltissimi genitori con passeggini inadatti sui terreni più accidentati e neonati piccolissimi è un altro discorso. Noi non ci saremmo sentiti sicuri, non saremmo stati sereni e la nostra bimba nemmeno. In montagna non c’è spazio per l’improvvisazione!
Il marsupio o lo zaino porta neonato
Questo dipende innanzitutto dall’età del bambino. Lo zaino è sicuramente la soluzione più comoda per chi deve portare il neonato perché il peso viene scaricato tutto sulle spalle, quindi si fatica di meno. I problemi sono due: l’età limite del neonato per poter essere posizionato nello zaino e la postura del bambino perché il suo peso potrebbe non essere distribuito nel modo corretto. Quindi bisogna scegliere un buon modello, di modo che sia chi trasporta sia chi viene trasportato siano comodi e a loro agio.
Il marsupio è sicuramente più faticoso per chi trasporta perché, soprattutto nel caso di bimbi molto piccoli come la mia, può essere necessario reggere il neonato sul proprio addome, non potendo ancora indossare il marsupio sulla schiena. E camminare con un bambino peso 8kg sulla pancia non è il massimo della comodità.
Anche in questo caso, il neonato potrebbe tenere una postura non corretta, soprattutto se preferisce come la mia bimba guardare la strada anziché il genitore, quindi gravare troppo sulle anche. Mi raccomando, scegliere un buon modello, il più comodo e resistente possibile, ricordando che il bambino a un certo punto avrà necessità di cambiare posizione!
Regola n. 3: da portare sempre nello zaino
Innanzitutto durante le escursioni, consiglio di non portare la tracolla o il gigantesco zaino in abbinamento al passeggino, ma di viaggiare leggeri inserendo tutto il necessario per il neonato in uno zainetto.
Portare sempre:
- un cambio completo di abbigliamento
- una felpa o un maglioncino
- una coperta (noi avevamo sia la mussola che una coperta di cotone, da valutare se necessaria in alternativa quella in pile)
- il cappellino anti uv (da preferire quelli con tesa lunga per riparare gli occhi, se il bambino non gradisce gli occhiali da sole)
- la crema solare da spalmare sempre su viso e parti scoperte (io avevo riempito un piccolo flaconcino vuoto di quelli per il bagaglio a mano dell’aereo)
- kit per il cambio pannolino (in Trentino Alto Adige si trovano fasciatoi in qualsiasi rifugio, però ho trovato molto utile portare una traversina per cambi improvvisi in auto o per sentieri – mi raccomando portate delle buste vuote per contenere i vostri rifiuti che butterete appena possibile)
- eventuale kit medico (disinfettante, crema punture di insetto…)
- eventuale latte artificiale o pappa (per la bimba a inizio svezzamento ho portato con noi la borraccia ermetica per l’acqua, la frutta in formato squeeze, crackers e biscottino per le emergenze, per il resto ha sempre assaggiato quello che ordinavamo noi a pranzo, mentre per cena mangiavamo in appartamento)
Regola n. 4: da portare sempre in valigia
Ovvero, quello che noi abbiamo dimenticato. La copertura para pioggia per il passeggino che indubbiamente avrebbe fatto comodo, visto che è piovuto 3 giorni.
Proprio a causa della pioggia, ci sarebbe piaciuto passare del tempo in una delle piscine coperte che si trovano in molti paesi in montagna ma, ahimè, non avevamo niente a riguardo, né i pannolini da piscina per la bimba, né i teli, né costumi e ciabatte per noi. Sicuramente la prossima vacanza in montagna ci porteremo tutto il necessario per la piscina, visto che è un’ottima alternativa in caso di pioggia!
Regola n. 5: l’altitudine
Riguardo questo tema, consiglio di informarsi preventivamente con il pediatra che conosce bene lo stato di salute del bambino perché arrivare ad altitudini elevate potrebbe causare disagi al neonato, in quanto il suo organismo potrebbe non reagire nel modo opportuno ai cambi di altitudine: il cosiddetto mal di montagna. Questo è dovuto alla rarefazione dell’aria che aumenta salendo di quota, per cui il neonato potrebbe fare fatica a compensare.
Nel nostro caso, cercando di prevenire eventuali malesseri, per raggiungere la destinazione abbiamo impiegato tutto il primo giorno di viaggio facendo 3 soste, abbiamo pernottato in località Valdaora a 1000 metri di altitudine, evitato di utilizzare funivie (il cambio di altitudine sarebbe altrimenti troppo repentino!) e mai superato i 1600 metri.
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Hai già fatto una vacanza in montagna con un neonato? Come è andata? Vorresti aggiungere qualche altro suggerimento? Fammelo sapere nei commenti!