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Lofoten in pieno inverno, abbiamo scelto ancora una volta di viaggiare nella notte polare oltre il circolo polare artico, nei giorni più bui dell’anno, dopo l’esperienza in Lapponia finlandese e in Islanda. Bisogna mettere in conto tante limitazioni, come le ore di luce di cui scriverò più avanti, la bassa stagione turistica con negozi e ristoranti per lo più chiusi, la variabilità del meteo (ma a queste latitudini c’è tutto l’anno!)…

…ma è indubbio il fascino dei paesaggi innevati, dei villaggi illuminati dalle luci del Natale, il silenzio dei grandi spazi, noi siamo tornati dal viaggio distrutti per una serie di vicissitudini che vi racconterò, ma nuovamente entusiasti per quello che il grande Nord riesce ogni volta a regalarci! Insieme a noi ovviamente la bambina di 2 anni.

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Le ore di luce

Cominciamo dal tasto più dolente, le ore di luce che si hanno durante la notte polare. Nello specifico, noi siamo stati nei giorni di Capodanno, sul territorio delle Isole Lofoten dal 30 dicembre al 4 gennaio e abbiamo trovato “luce” indicativamente dalle h 10,30 del mattino fino alle 14,30 del pomeriggio con il massimo del “sole” tra le h 11,30 e le 12,30.

Fuori da questi orari è buio.

Guidare alle Lofoten in inverno

Le strade sono tenute molto bene, sempre battute dagli spazzaneve che lavorano senza sosta in qualsiasi condizione climatica. Le auto vengono noleggiate con le gomme chiodate, quindi la tenuta stradale è davvero ottima.

Noi avevamo un suv che abbiamo impostato in modalità “neve”, con ruote motrici 4×4 e le immancabili gomme chiodate. In dotazione avevamo una spazzola per ripulire la carrozzeria dell’auto dalla neve e un raschietto per il ghiaccio, che utilizzavamo necessariamente ogni mattina prima di rimetterci in marcia, ma anche più volte durante il giorno. Poteva capitare che la neve si accumulasse sugli pneumatici finendo per ghiacciarsi, ma intervenivano subito per mantenere le gomme pulite. Talvolta la neve si accumulava e ghiacciava anche sulle telecamere posteriori, per cui dovevamo ripulirle.

Il problema vero non è la strada, sempre pulita e tendenzialmente illuminata dai lampioni, ma la visibilità. Il clima molto variabile può comportare forti nevicate improvvise, piogge (ghiacciate) violente e raffiche di vento insistenti. Questo insieme di cose può comportare una parziale/talvolta totale ostruzione del parabrezza e di conseguenza della visibilità in quanto il vento solleva la neve che cade e quella appena posata a terra in vorticosi mulinelli che si riversano sui parabrezza rendendo difficile vedere e di conseguenza guidare. Soprattutto guidando verso sud, si incontrano molte aree esposte dove il vento è maggiore.

Purtroppo ci è capitato di vedere diverse auto finite fuori strada. Consiglio di prendere un’auto a noleggio solo se si è guidatori esperti, altrimenti affidarsi a tour organizzati o muoversi con i mezzi pubblici su distanze più piccole.

Il freddo

Non abbiamo mai avuto freddo, la temperatura minima raggiunta è stata di 8° sotto lo zero, per il resto del tempo si è sempre attestata intorno allo zero. Il freddo è secco e asciutto, abbiamo indossato maglia termica, maglione, pantaloni impermeabili o leggings pesanti, giacca da neve. La bimba aveva la salopette da sci ed è stata bene. A mio parere indispensabili calzini di lana e doposci, meglio se alti, la neve è ovunque presente e possono accumularsi diversi centimetri di neve fresca (talvolta mi arrivava alle ginocchia!)

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L’itinerario attraverso le Lofoten

Questo che condivido è l’itinerario definitivo, in parte differente da quello preparato inizialmente. Sì perché alle Lofoten il meteo cambia e di conseguenza deve variare anche il programma della giornata. Inutile dire che, trovando dei giorni con allerta meteo arancione, non siamo riusciti a raggiungere nessuna delle spiagge che avevo selezionato, quindi niente distese di sabbia bianca e mare cristallino, quanto piuttosto mare in tempesta. Ma siamo rimasti comunque molto soddisfatti (nonostante gli imprevisti che leggerete).

Primo giorno

Partiamo da Firenze con volo per Monaco con la compagnia Air Dolomiti, non abbiamo a disposizione molto tempo per effettuare lo scalo, ma il volo è puntuale e riusciamo perfettamente nei tempi a imbarcarti sul volo Lufthansa da Monaco a Oslo con la compagnia Lufthansa che invece decolla con oltre 1 ora di ritardo.

Arrivati a Oslo, scopriamo di dover ritirare i bagagli al nastro, effettuare nuovamente il check in e i controlli di sicurezza quindi inevitabilmente perdiamo il volo SAS che ci avrebbe portato a Harstad/Narvik in serata. La compagnia ci fornisce un’ottima assistenza e prenota un hotel vicino all’aeroporto con cena e colazione incluse, consentendoci di ripartire al mattino presto l’indomani. Pernottamento presso l’hotel Scandic Oslo Airport.

Secondo giorno

Voliamo finalmente con SAS da Oslo a Harstad/Narvik nella Norvegia continentale, il volo è in ritardo, ma facciamo presto a ritirare i bagagli e a ritirare l’auto a noleggio, un comodo suv provvisto di ruote motrici e pneumatici chiodati…l’impatto è sorprendente, ci troviamo catapultati in un mondo innevato, tra montagne e foreste candide.

Consiglio di fermarsi subito a mangiare, la nostra destinazione finale è Svolvaer, il capoluogo delle Lofoten e, oltrepassati i primi paesi, abbiamo molta difficoltà a trovare un posto per mangiare. Ci fermiamo presso un ristorante/cafè/camping non segnalato che ci sembra un miraggio e che, dato l’orario (sono le 13,30), non può offrirci niente oltre alla pizza, opzione che a noi va benissimo.

A Svolvaer nel tardo pomeriggio, facciamo subito la spesa al supermercato dove troviamo prezzi simili ai nostri e dopo una bella passeggiata mentre nevica, per la gioia della nostra bimba, raggiungiamo il nostro appartamento, il semplice ma grazioso Villa Svolvaer dove cuciniamo la cena.

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Terzo giorno

Siamo arrivati al 31 dicembre, il meteo è buono e partiamo subito per Henningsvaer, dove passeggiamo nel villaggio di pescatori, vediamo i pochissimi negozi di souvenir aperti, raggiungiamo l’iconico point view sul porticciolo e lo scenografico campo di calcio.

Pranziamo con un hamburger in un minimarket perché i ristoranti o sono chiusi o aprono dopo le 13, per noi un po’ tardi. Lungo la via del ritorno facciamo una sosta nella deliziosa Kabelvag mentre infuria una forte nevicata e all’imponente chiesa Vagan.

Raggiungiamo in auto il porto di Svolvaer e, appena smette di nevicare, ci fermiamo per la merenda presso il Nordis Restaurant. Torniamo a casa dove ceniamo insieme a una coppia di amici ma non aspettiamo la mezzanotte, ci addormentiamo prima e mettiamo alcune sveglie notturne con la speranza di vedere l’aurora boreale, ma niente.

Quarto giorno

Memori del giorno precedente in cui tutti (o quasi) i locali erano chiusi, puntiamo direttamente alla destinazione di Ballstad dove ci attende la rorbu dove trascorrere le prossime 3 notti: Naustplassen Rorbuer. Un magnifico edificio in legno affacciato sul porticciolo, dove si respirano il profumo del legno e del mare, una delle sistemazioni più belle mai viste in viaggio.

Facciamo una sosta a Leknes in mattinata dove trascorriamo del tempo in un’are gioco sommersa dalla neve, poi pranziamo a casa e nel pomeriggio passeggiamo per Ballstad, godendoci questo luogo unico. Il meteo è proibitivo per tutta la giornata. Di nuovo passeggiate notturne per avvistare l’aurora.

Quinto giorno

Il meteo rimane problematico, ma proviamo a raggiungere nuovi villaggi, puntiamo verso sud, ma è molto complesso guidare in condizioni di visibilità così limitata, tra la nebbia, il forte vento e la neve che non rallenta, attendiamo con ansia che arrivi un po’ di luce e ci chiediamo se non sia il caso di tornare indietro. Arriviamo al punto panoramico sulla bella Hamnoy.

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Dopo poco tempo raggiungiamo A, il villaggio più meridionale delle Lofoten, dove facciamo una passeggiata rapidissima, tra il vento e la tormenta di neve, il museo Torrfiskmuseum è chiuso, mentre è aperto il Norwegian Fishing Village Museum che scegliamo di non visitare: preferiamo ottimizzare i tempi per raggiungere i villaggi seguenti.

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Costeggiamo la deliziosa Reine.

Approfittiamo del meteo leggermente migliorato per arrivare a Sakrisoy dove ci divertiamo a vedere gli essiccatoi degli stoccafissi. La bimba gioca nel piccolo parco giochi di fronte ad Anita’s Seafood in splendida posizione panoramica.

Pranziamo all’interno con un’ottima zuppa di pesce delle Lofoten, affascinati dal famoso lampadari di stoccafissi e dallo shop che vende stoccafisso in tutte le modalità.

Foto di rito alla casetta gialla e poi verso la prossima destinazione.

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La bimba si addormenta nel tragitto in macchina, quindi sono la sola a scendere a Nusfjord dove raggiungo la storica panetteria e il villaggio di pescatori.

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Molto suggestiva anche la piazzetta addobbata a festa su cui si affacciano il Karoline Restaurant e il Landhandleriet Cafè e la Salteriet Galleri.

Torniamo a cena nella nostra rorbu e facciamo di nuovi tentativi notturni di avvistamento dell’aurora che mio marito riesce a vedere.

Sesto giorno

Il meteo è sempre impietoso, una sosta alla chiesa Buksnes e poi torniamo di nuovo a Leknes dove finalmente troviamo i negozi aperti e ci divertiamo a passeggiare nel centro nel paese in cerca di souvenir da acquistare.

Poi ci spostiamo poco distante per vedere il Lofotr Vikingsmuseum, suggestivo museo dedicato ai vichinghi dove all’esterno si trova proprio la ricostruzione di una casa con tanto di attori in costume. Davvero piacevole e interessante, anche la bimba è rimasta colpita. Faccio presente che in questa stagione gli esterni del museo non sono visitabili, fatta eccezione per la casa, e che anche il ristorante interno è chiuso.

Abbiamo pranzato presso il fast food Borgtun Kro che si trova proprio di fronte e che anche questo apre alle 13. Approfittando del pisolino della bimba, abbiamo trascorso un po’ di tempo presso il centro commerciale Lofotsenteret dove abbiamo finalmente utilizzato il passeggino per la prima e ultima volta del viaggio. A proposito, consiglio di non portarlo! Ultima cena alle Lofoten nella nostra bella rorbu.

Imposto di nuovo alcune sveglie notturne per monitorare le app dell’aurora, ma non esco nemmeno perché le previsioni non sono buone.

Settimo giorno

Lunga mattinata di trasferimento verso l’aeroporto, sono circa 4 h di strada da Ballstad fino ad Harstad/Narvik. Il meteo è buono, che peccato dover ripartire proprio oggi! Ci godiamo l’arrivo della luce e i panorami tra le montagne e il mare, che vediamo finalmente calmo. Decidiamo di fare una sosta alla spiaggia Rorvikstranda per far distrarre la bimba e sgranchirci le gambe.

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Ovviamente nel momento scelto per la sosta, riprende a nevicare, però riusciamo comunque a fare una passeggiata. Pranzo al sacco in macchina per ottimizzare i tempi e memori dei locali chiusi all’andata (e della lentezza nel servizio). Il volo Edelweiss da Harstad/Narvik parte nel pomeriggio, un po’ in ritardo, ma è tranquillo e piacevole e ci regala finalmente l’aurora boreale dal finestrino. Non dobbiamo ritirare i bagagli, già etichettati per la destinazione finale, menomale abbiamo tenuto con noi il bagaglio a mano con 1 cambio. Ceniamo a bordo e dormiamo presso il Movenpick Hotel Zurich Airport.

Ottavo giorno

Levataccia per andare in aeroporto, sveglia alle 4,45 per il volo alle 7,15. Mentre siamo sul bus navetta, un sms ci avvisa che il volo Swiss da Zurigo a Firenze è stato cancellato. Veniamo riproiettati sul volo Swiss successivo delle 12,50 (che partirà pure in ritardo), per cui si prospetta una lunghissima mattina in aeroporto. 

Il nostro viaggio qui si conclude, purtroppo con un bell’intoppo, se avessimo saputo la sera precedente ci saremmo fatti una bella dormita e avremmo affrontato sicuramente al meglio la cancellazione del volo. Nonostante tutto, questi episodi e imprevisti, il nostro viaggio è stato sorprendente e indimenticabile, anche se siamo rimasti con la voglia, ancora una volta, di tornare nel magico nord in inverno per tentare di vedere un’aurora migliore.

Tu hai mai visto l’aurora boreale? Dove? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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