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I drakkar, le navi vichinghe di Oslo

Durante la nostra visita di Oslo, ne abbiamo approfittato per visitare il Museo delle navi vichinghe, il Vikingskipshuset, ovvero la Casa delle navi vichinghe, che si trova a Bygdøy, penisola a ovest del centro città che ospita anche il Norsk Folkemuseum, il magnifico museo all’aperto del folklore norvegese.

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Questo museo ospita all’interno 3 navi funerarie vichinghe: la Oseberg, la Gokstad e la Tune, insieme ad alcuni manufatti provenienti da siti archeologici vichinghi.

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Il ritrovamento delle navi vichinghe

Queste navi sono state rinvenute alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX secolo e nel 1913, su iniziativa del professore svedese Gabriel Gustafson venne bandito un concorso architettonico mirato alla costruzione di un edificio in grado di ospitarle. Il vincitore fu Arnstein Arneberg che cominciò i lavori negli anni Venti, lavori che furono rallentati a causa della seconda guerra mondiale per essere infine ultimati nel 1957.

I drakkar, le navi vichinghe di Oslo - immagine 2

Drakkar utilizzati come sepolture

Queste navi sono dei drakkar che furono utilizzati come sepolture e interrati insieme a oggetti preziosi, religiosi, tessuti e manufatti destinati all’uso quotidiano. Il fatto che le navi si trovassero interrate in tumuli funerari ha permesso loro di arrivare in ottime condizioni di conservazione fino ai giorni nostri. Pensa che le navi vichinghe furono seppellite oltre 1100 anni fa per accompagnare i loro proprietari nell’aldilà, tutti appartenenti a un ceto elevato.

Ritrovarsi davanti a queste navi e pensare che i drakkar venivano utilizzati dai vichinghi e dai sassoni anche per raggiungere terre remote come l’Islanda e la Groenlandia è stato davvero emozionante!

Le navi vichinghe di Oslo

Caratteristica dei drakkar era la grande velocità, resa possibile grazie alla forma stretta e slanciata, la capacità di arrivare molto vicina alla riva, grazie al pescaggio poco profondo che permetteva di sbarcare rapidamente, ma anche la possibilità di compiere una veloce inversione grazie alla simmetria dell’imbarcazione.

La nave Oseberg

La nave Oseberg è lunga 21,50 metri e larga 5,00. Ritrovata a nord di Tønsberg nel 1905 da un team di archeologi guidato dal norvegese Haakon Shetelig e dallo svedese Gabriel Gustafson, risale al IX secolo e fu utilizzata per il funerale della regina Åsa. Si tratta di uno degli artefatti in assoluto meglio conservati dell’era vichinga. Si calcola che con una vela di 90 metri quadri avrebbe potuto viaggiare ad una velocità di 10 nodi..si tratta di uno dei primi veri drakkar che poteva navigare solamente in viaggi costieri, anche se probabilmente fu costruita appositamente per il funerale.

La nave Gokstad

La nave Gokstad è lunga 23,30 metri e larga 5,24, fu utilizzata per la sepoltura anche se dotata in ogni caso di strutture per i remi e la velatura. Questa nave è stata rinvenuta alla fine del XIX secolo.

La nave Tune

La nave Tune è lunga 22,00 metri e larga 4,50 e fu scoperta nel 1867 nei pressi di Fredrikstad, purtroppo si tratta di quella meno conservata tra le 3, in quanto sono stati ritrovati solamente dei frammenti.

La ristrutturazione del Museo

Dopo un lungo e acceso dibattito relativo alla possibilità o meno di trasferire le navi vichinghe in una nuova struttura, più grande, più sicura e più adeguata a contenere l’enorme affluenza di visitatori, è stato deciso di chiudere il Museo delle navi vichinghe per potersi occupare del progetto e della ristrutturazione.

Il museo è stato infatti chiuso per diversi anni, per completare la ristrutturazione…il nuovo museo dell’Era Vichinga aprirà nel 2027, con spazi tre volte superiori rispetto al precedente e un nuovo nome, Vikingtidsmuseet!

Ti piacerebbe visitare questo museo e vedere dal vivo i drakkar arrivati fino ai giorni nostri? Conoscevi queste imbarcazioni? Ti incuriosisce la mitologia norrena? Fammelo sapere nei commenti!

Di Stefania Dal Canto

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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