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Alberobello è uno dei borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club Italiano, un borgo davvero unico della Valle d’Itria, zona che conosciamo molto bene in quanto parte della nostra famiglia è originaria proprio di questa parte della splendida Puglia. Dal 1996 il patrimonio dell’umanità dell’Unesco si è arricchito dei caratteristici trulli, le abitazioni tradizionali che hanno reso Alberobello famosa in tutto il mondo.

L’origine dei trulli di Alberobello

Alberobello, mezza giornata nel borgo dei trulli - immagine 192

L’origine dei trulli è assai curiosa: i contadini optarono per questa tipologia abitativa quando i proprietari dei terreni gli imposero di costruire edifici a secco che fossero facilmente distruttibili! Il Regno di Napoli infatti aveva imposto un ingente tributo per ogni nuovo insediamento urbano, per cui i conti di Conversano e gli Acquaviva d’Aragona, proprietari terrieri, imposero ai contadini di edificare le loro abitazioni a secco senza utilizzare malta ma pietra locale calcarea, in modo che potessero configurarsi come costruzioni precarie e non soggette a tassazione.

Il bianco borgo di Alberobello, l’antica Silva Arboris Belli, è stato la nostra destinazione di un caldo pomeriggio estivo, mentre ci trovavamo in vacanza in Puglia ed è davvero una tappa da non perdere quando si raggiunge la bella regione meridionale.

Ad Alberobello si contano circa 1500 trulli, ma è una piacevole scoperta imbattersi nei trulli anche viaggiando da un paese all’altro, Cisternino, Martina Franca e molti altri, aguzzando la vista tra gli oliveti spesso è possibile individuare un trullo.

Colgo l’occasione per consigliare una cena proprio a Cisternino, delizioso borgo famoso per le sue bombette di carne da gustare direttamente in macelleria (leggi il mio articolo In macelleria a Cisternino)

Cominciamo adesso la nostra passeggiata virtuale che in meno di 2 chilometri ci porterà tra le principali attrattive e i luoghi più iconici di Alberobello!

Il Trullo Sovrano

Il Trullo Sovrano è l’unico trullo a due piani della città divisi da una scala in muratura, la cui costruzione risale alla seconda metà del settecento quando era proprietà della famiglia benestante dei Perta. Successivamente è stato sede di una confraternita, poi passato di mano in mano finché non è stato acquistato dal Comune nel 1994 che lo ha adibito a Casa-Museo allestita con il mobilio originale di inizio Novecento, ospitando anche eventi culturali e musicali.

Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano

Troviamo la Basilica dei Santi Medici Cosma e Damiano, i patroni di Alberobello, le cui reliquie sono contenute all’interno. Si tratta di un edificio in stile neoclassico risalente alla fine del XIX secolo. Curioso notare che la facciata presenta due campanili, quello di sinistra con una meridiana e quello di destra con un orologio con numeri romani.

Rione Aia Piccola

Il Rione Aia Piccola ospita 400 trulli interamente adibiti ad abitazioni.
Il nome deriva dall’antica battitura del grano che qui si svolgeva, in un’aia destinata alla raccolta delle decime destinate al feudatario, e la zona ha conservato intatto il suo aspetto di un tempo.

Casa D’Amore

Il Monumento Casa d’Amore è il primo edificio realizzato con malta e terracotta nel 1797, dichiarato Monumento Nazionale nel 1930. Si tratta della prima costruzione permanente del paese che ha sancito un vero e proprio momento di passaggio rispetto alla precedente tradizione delle case contadine. Ad Alberobello venne conferito il titolo di “città regia” dal re Ferdinando IV di Borbone e Casa d’Amore fu eretta immediatamente dopo il Decreto in cui il Re dava il permesso di costruire, senza vincoli da parte dei conti. 

 Sulla facciata esterna è presente anche un’epigrafe commemorativa di questo evento. Oggi la struttura ospita l’ente del turismo.

Belvedere di Santa Lucia

Al confine tra il Rione Aia Piccola e il Rione Monti si trova il Belvedere di Santa Lucia, da dove si gode di uno splendido panorama su tutti i trulli del centro storico.

Su alcuni tetti è possibile vedere dei simboli propiziatori per il raccolto, disegnati a mano dai contadini con la calce. 

Alberobello, mezza giornata nel borgo dei trulli - immagine 195

Il Museo del Territorio – Casa Pezzolle

In Piazza 27 Maggio si trova il Museo del Territorio, per scoprire la storia e la trasformazione del paesaggio murgese. Il quartiere prende il nome proprio il nome da questa piazza, dove anticamente era situata un’aia per la raccolta delle decime destinate al feudatario. 

Il Museo è ospitato nel complesso di Casa Pezzolla, quindici trulli risalenti al XVIII secolo, contigui e comunicanti tra loro. 

Attenzione: su questo link è scritto che il museo è temporaneamente chiuso.

Il Rione Monti

Il Rione Monti è il quartiere più antico e più conosciuto di Alberobello, nonché la zona più frequentata e apprezzata dai turisti, ospitando circa 1000 trulli tra cui negozi di souvenir, piccoli bar e ristoranti, botteghe di artigianato dove curiosare per vedere l’interno di un trullo e l’arredamento caratteristico.

Trullo Siamese

Il Trullo Siamese consiste in due strutture diverse, con due ingressi che si affacciano su strade differenti, messe in comunicazione internamente da una porta. La leggenda narra che questo trullo nel XV secolo fosse abitato da due fratelli, il maggiore promesso in sposo a una fanciulla che finì per innamorarsi del fratello minore.

Alberobello, mezza giornata nel borgo dei trulli - immagine 198

Chiesa a trulli di Sant’Antonio

Raggiunta la sommità della collina lungo Via Monte San Michele e Via Monte Pertica, si giunge alla celebre chiesa a trulli di Sant’Antonio. Questa chiesa fu edificata in soli 14 mesi tra il 1926 e il 1927 riprendendo la struttura dei trulli, sia nella cupola di 21 metri che nel campanile di 18 metri. Vi sono custodite le reliquie di Sant’Antonio di Padova, le statue di Santa Rita da Cascia e di San Giuseppe, una in ceramica dell’Immacolata Concezione e la statua della Pietà.

Sei mai stato in Puglia? Ti piacerebbe visitare i trulli di Alberobello? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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