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Dopo il primo, intensissimo, giorno nella capitale giapponese, siamo pronti a una seconda giornata altrettanto impegnativa, ricca di visite interessanti e sorprendenti attraverso quartieri altrettanto iconici: Asakusa, Ueno, Akihabara e, per finire, un po’ di relax alle terme tradizionali sull’isola artificiale di Odaiba. Pronti a partire e a muoverci tra mezzi pubblici e tante tante camminate?
Per cominciare leggi 1° giorno a Tokyo, cosa non perdere tra Shibuya e Shinjuku
Indice dei contenuti
Asakusa, la Tokyo più antica
Raggiungiamo il quartiere di Asakusa come sempre con i mezzi pubblici, con la linea Yamanote della quale possiamo usufruire illimitatamente dato che è coperta dal nostro abbonamento Japan Rail Pass.
Scendiamo alla stazione e cominciamo la nostra passeggiata per Asakusa, il quartiere più antico di Tokyo, nel modo più dolce possibile! Assaggiamo il famoso melon pan, una sorta di brioche rotonda, croccante all’esterno e soffice all’interno che richiama nella sagomatura la buccia del melone. Sensazionale mangiata calda ripiena di fresco gelato alla vaniglia! Lo acquistiamo da Kagetsudo, a pochi passi dall’area del tempio buddista Sensoji.
Per scoprire tutte le specialità gastronomiche che abbiamo assaggiato nel nostro viaggio in Giappone leggi anche 8+2 Piatti tipici, giapponesi e buonissimi
Il complesso buddista Sensoji
Hozomon Gate
Il nostro ingresso avviene attraverso il portale di accesso Hozomon, superato il quale ci troviamo di fronte all’edificio principale, con a lato la bellissima pagoda a 5 piani.
Sensoji, il più antico tempio buddista di Tokyo
Il Sensoji è dedicato a Kannon, la dea della misericordia, della quale si trova la statua all’interno. La leggenda narra appunto che due fratelli pescarono nel fiume Sumida una statua della dea Kannon che ogni volta, dopo essere stata gettata nel fiume, ricompariva nella rete e che il tempio sia stato costruito a seguito di questo episodio.
Nakamise shopping street
Proseguendo, ci troviamo all’interno di questa ampia strada pedonale costellata di negozi che vendono souvenir e oggetti di tutti i tipi, particolari, tipici, a basso costo, pregiati…si può trovare qualsiasi cosa e acquistare souvenir interessanti!
Kaminarimon, la porta del tuono
Usciamo dal Sensoji attraverso quello che in realtà sarebbe l’accesso principale al tempio, il fotografatissimo portale Kaminarimon. Al centro si trova appesa una enorme lanterna rossa con dipinti in nero gli ideogrammi Kaminari e Mon che indicano per l’appunto la porta del tuono. A difesa del portale ci sono le statue di Raijin e Fujin, il dio del tuono e del vento.
Kappabashi Doori
Ci incamminiamo verso l’area di Ueno abbandonando progressivamente Asakusa, facendo una sosta presso Kappabashi Doori o Kappabashi Street, una strada lunga circa un chilometro nella quale si trova in vendita tutto ciò che ruota intorno alla ristorazione: utensili da cucina, piatti, padelle, ma anche tavoli e sedie. Molto interessante vedere le riproduzioni di cibo in cera, anche queste in vendita per i ristoranti.
Ueno, tra folklore e natura
I colori di Ameya Yokocho
A sud della stazione di Ueno troviamo il mercato all’aperto Ameya Yokocho, conosciuto anche con l’abbreviazione di Ameyoko. Facciamo una lunga passeggiata in mezzo ai colori e ai profumi di questo luogo unico e suggestivo dove si vende di tutto: abbigliamento, souvenir, gastronomia, tute e articoli militari, cosmetici!
Inizialmente vi si vendevano caramelle ed è proprio questa la caratteristica richiamata dal nome giapponese, durante la seconda guerra mondiale era invece il centro del mercato nero!
Il Parco di Ueno
Lo Zoo di Ueno
Raggiungiamo quindi a piedi lo zoo di Ueno che è il più antico del Giappone. Devo ammettere che gli zoo non mi piacciono proprio e che evito di visitarli perché non mi piace vedere gli animali fuori dal proprio habitat…però ho ceduto! Tutta colpa dei panda giganti 🙂 Ho pensato che difficilmente sarei riuscita a vederli in altre occasioni.
In realtà lo zoo è molto grande, ma poi siamo riusciti a vedere pochissimo visto il tempo a disposizione e la lunga fila da fare per accedere all’area dei panda (che poi vengono visti per pochi minuti, visto che la fila alle proprie spalle attende in trepidazione il proprio turno)…una meraviglia! Trovi le informazioni di accesso a questo link.
Lo stagno Shinobazu
Usciti dallo zoo, dobbiamo tornare verso la stazione per riprendere la metro e riposare un minimo le gambe nel tragitto…ma decidiamo di continuare a passeggiare nell’immenso parco di Ueno, dirigendoci verso lo stagno Shinobazu.
L’atmosfera è suggestiva e romantica, nonostante il cielo coperto dalle nuvole, vediamo una parte completamente ricoperta dai fiori di loto, ma ogni parte del lago regala scorci differenti permettendo di vedere i ciliegi, i cormorani, di noleggiare un pedalò a forma di cigno!
Vediamo anche il ponte che collega le rive all’isolotto con il tempio Bentendo e numerose bancarelle di street food da provare assolutamente!
Akihabara, il sogno di tutti i nerd (e non solo!)
Arriviamo ad Akihabara in treno, in tempo per il pranzo e poi la esploriamo in lungo e in largo! Per sapere tutti i negozi che abbiamo visto, leggi a questo link l’articolo dedicato al quartiere dell’elettronica, del manga e dei cosplay!
L’isola artificiale di Odaiba
Il nostro obiettivo da raggiungere per trascorrere il tardo pomeriggio/sera è l’isola artificiale di Odaiba e purtroppo non possiamo farlo con la nostra cara e fidata Yamanote, perché la tratta finale è fuori dal circuito del Japan Rail Pass.
Ripartiamo quindi dalla stazione di Akihabara per arrivare a Nishi Nippori dove scendiamo e cambiamo mezzo di trasporto per il quale facciamo un apposito biglietto. Saliamo sulla yurikamome, la prima linea completamente automatica di Tokyo! Il nome ufficiale è Linea Waterfront Nuovo Transito Baia di Tokyo e non è una monorotaia come erroneamente si pensa (lo pensavo anche io!), perché i treni hanno ruote di gomma e percorrono un percorso in cemento con mura di contenimento ai lati.
Il Gundam gigante
La nostra prima fermata sull’isola di Odaiba è alla stazione Daiba, alla quale scendiamo per osservare il Gundam gigante all’opera. Sì perché questa statua alta ben 20 metri, si anima di luci e suoni a intervalli regolari durante la giornata, ogni mezz’ora tra le 19,00 e le 21,30, nella fascia oraria in cui la visitiamo anche noi. Uno spettacolo imperdibile e suggestivo, anche se non si è amanti di anime e fumetti giapponesi!
Alle sue spalle si trova l’enorme centro commerciale Diver City, un’altra tappa interessante avendo tempo a disposizione! Sulla scalinata a fianco della statua si trova anche un Gundam Cafè (ne avevamo già visto un altro ad Akihabara) dove si trovano bevande e snack a tema oltre a gadget di Gundam.
Le terme Oedo Onsen Monogatari
Per concludere questa lunga e intensa giornata a Tokyo decidiamo di rilassarci in un onsen, nello specifico raggiungiamo l’Oedo Onsen Monogatari dove è possibile noleggiare un morbido yukata (si possono anche scegliere il colore della veste e della cintura) e utilizzare diverse piscine termali, sia all’interno dove uomini e donne sono separati, sia all’esterno dove è possibile ricongiungersi.
L’interno è molto suggestivo, c’è un grande salone che riproduce gli edifici dell’antica Edo che fungono da negozi dove si possono acquistare gadget oppure fare i classici giochi da fiera giapponese (sì, ci sono anche le vasche con i pesciolini da catturare con la retina, come visto e rivisto nei cartoni animati!). Accanto si trova l’area dedicata al food dove mangiamo degli ottimi takoyaki, le tipiche polpettine di polpo.
Faccio presente che chi ha tatuaggi non può entrare nell’onsen (nelle piscine termali interne ci si deve immergere in acqua nudi)
Nonostante le recensioni lette parlassero di un luogo eccessivamente “turistico”, noi ci siamo divertiti molto, abbiamo incontrato molti giapponesi oltre ai turisti e siamo stati contenti di passare qualche ora all’interno di un onsen, una vera istituzione giapponese!
Che decidiate o meno di vedere questo onsen specifico, vi consiglio vivamente di inserire un onsen all’interno del vostro itinerario in Giappone perché, oltre a essere un momento rilassante dove ricaricarsi dalle fatiche dei chilometri macinati a piedi, vi permette di approfondire la cultura giapponese!
Usciti dall’onsen, tra acqua caldi e vapori, eravamo forse più stanchi rispetto all’ingresso 🙂 Avremmo dormito volentieri e invece abbiamo dovuto prima ripercorrere il tragitto verso l’hotel: linea yurikamome a pagamento dalla fermata Telecom Centre fino a Nishi Nippori, dove abbiamo ripreso la cara linea yamanote fino a Ikebukuro dove siamo finalmente andati a riposare!
E anche un’altra grande giornata nella capitale giapponese si è conclusa! Quale tappa ti è piaciuta di più? Vorresti provare l’esperienza delle terme giapponesi? Fammelo sapere nei commenti!
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