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Il Qutub Minar si trova nel distretto Mehrauli della capitale indiana Delhi. Si tratta del più alto minareto in mattoni del mondo, le sue dimensioni sono infatti molto imponenti: 72,5 metri di altezza, diametro alla base di 14,3 metri che si restringe fino a 2,75 metri alla sommità, 379 scalini all’interno (anche se non è più possibile salire sulla cima). Il minareto è composto da cinque piani che si affacciano su cinque balconate.
Anche noi lo abbiamo visitato, proprio il primo giorno della nostra permanenza in India, e in particolare a Delhi, il modo perfetto per cominciare a scoprire la città cominciando da uno dei suoi monumenti più famosi dall’architettura davvero interessante e iconica.
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La storia del minareto
Il generale mamelucco afghano Qutub al-Dīn Aybak, primo Sultano mamelucco di Delhi, commissionò, alla fine del XII secolo, la costruzione del minareto che prese proprio da lui il suo nome fino ad interrompersi al primo piano dopo la morte del sultano.
La costruzione fu ultimata nel 1230 dal suo successore Iltutmish, chiamato anche Altamash.
Nel 1326, nel 1368 e nel 1503 il Qutub Minar venne danneggiato dopo essere stato colpito da un fulmine. A seguito di questi incidenti, gli ultimi piani furono modificati, restaurati e ampliati.
All’inizio del XIX secolo, dopo un terremoto, la cupola che sovrastava la struttura cadde e fu sostituita da una nello stile tardo Moghul, successivamente rimossa.
Questa tipologia di minareto non era molto frequente nell’architettura islamica dell’Asia meridionale, oltretutto staccata dalla moschea principale, rappresentando un modello esemplare della fusione di più stili: quello induista e quello musulmano. Gli architetti musulmani supervisionarono i muratori e gli artigiani induisti nella costruzione delle strutture, operai che comunque non conoscevano il Corano, per cui realizzarono iscrizioni che mescolavano i testi sacri ad altre espressioni arabe.
Il complesso Qutub
Nel 1993 il minareto in arenaria rossa Qutub Minar, facente parte del Complesso di Qutub, fu inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Fanno parte del complesso anche la Moschea Quwwat-ul-Islam Mosque, la più antica ad essere stata costruita dai Sultani di Delhi nonché una delle più antiche a sopravvivere nell’India del Nord. Costituita da una corte rettangolare circondata da chiostri, per la sua costruzione sono stati utilizzati elementi architettonici provenienti dai templi jainisti e induisti che sorgevano nell’area e sono stati distrutti.
Oggi restano solo alcune rovine della moschea: alcune arcate e strutture geometriche.
Ad ovest della moschea si trova la tomba di Iltutmish, costruita nel 1235.
Nelle vicinanze si trova anche la Colonna di Ashoka conosciuta anche come il Pilastro di ferro, eretta da Chandragupta II Vikramaditya, detto “il grande” (375 – 414), durante l’impero Gupta che regnò sull’India settentrionale fra il IV e il VI secolo.
Alta 7,2 metri e pesante oltre 6 tonnellate, per la sua struttura è stato usato il 98% di ferro che, curiosamente, non si è ancora arrugginito dalla sua costruzione intorno al 423 d.C.. Sulla sommità si trova un immagine di Garuda, l’aquila usata da Visnù per spostarsi e simbolo della dinastia Gupta. Originariamente si trovava in un luogo chiamato Vishnupadagiri dove venivano compiuti studi astronomici e anche la colonna veniva utilizzata per tale scopo.
Visitare il complesso Qutub
Trattandosi di un’attrazione molto popolare, è possibile raggiungerlo facilmente con diversi mezzi di trasporto, autobus, taxi, risciò. Il complesso è aperto tutti i giorni della settimana dalle 7 del mattino fino alle 17 del pomeriggio ed è sempre molto affollato.
Il costo di ingresso è di 30 rupie per gli indiani (circa 0,35 euro), 500 rupie per gli stranieri (circa 6 euro).
Ti piacerebbe visitare questo complesso monumentale? Hai mai visitato un monumento patrimonio UNESCO? Fammi sapere dove!
Durante il nostro viaggio in India abbiamo visitato anche una delle sette meraviglie del mondo moderno, lo splendido Taj Mahal di Agra, a questo link puoi trovare il mio racconto!