Solo 10 chilometri separano la città di Lucca dal paese di Marlia, che ospita la suggestiva Villa Reale e il suo splendido giardino di 16 ettari, bellissimo in ogni stagione. Noi abbiamo scelto di effettuare la visita in autunno, sorprendendoci ad ogni passo per il foliage sorprendente che la natura ci ha regalato.
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Organizzare la visita alla Villa Reale di Marlia
Innanzitutto si può acquistare il biglietto in loco oppure online a questo link selezionando l’opzione preferita, noi abbiamo comprato quello più completo: Parco, Villa, Torre dell’Orologio per un totale di 18 euro.
Alla biglietteria (dove si deve andare comunque per convertire l’acquisto online) viene fornita una pratica mappa e abbiamo subito capito che la visita sarebbe stata lunga e i passi da macinare tanti, quindi ben vengano delle scarpe comode.
La mappa, oltre a indicare tutti gli edifici che vengono incontrati, segnala anche gli alberi più particolari che si trovano nel parco della Villa di Marlia, per una sorta di itinerario nell’itinerario: magnolia, platano, tiglio… e presenta anche qualche cenno sulla storia del luogo.
La storia della Villa
Nell’area in cui oggi sorge la Villa esisteva già un castello nel Medioevo che nel XVII secolo è stato convertito in palazzo barocco dai fratelli Orsetti, per poi essere scelto nel 1806 da Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte e principessa di Lucca e Piombino, come residenza di campagna.
La Villa raggiunge l’apice della sua magnificenza con la rivisitazione in stile neoclassico e l’ampliamento del Parco. Dopo pochi anni la Villa passa a Carlo Ludovico di Borbone e alla madre Maria Luisa, prima di andare incontro a un lungo declino.
Sono i conti Pecci-Blunt a restaurare la Villa Reale a partire dal 1923 e ad ampliare edifici e giardini, riportando in auge l’area della Villa, frequentata da artisti e letterati, finché il palazzo non comincia nuovamente a deteriorarsi. Grazie a una coppia di mecenati svizzeri, la Villa e il Parco vanno incontro all’ultimo e imponente restauro.
La visita della Villa e del suo Parco
Teatro d’acqua
Inizialmente abbiamo raggiunto l’edificio della Villa che nella parte posteriore presenta il barocco Teatro d’acqua, scenografico per la sua cascata e le sue statue perfettamente inserite nella vegetazione.
Palazzina dell’Orologio
Poi sempre costeggiando il perimetro abbiamo raggiunto la Palazzina dell’Orologio dove è allestita una mostra suddivisa per stanze contenenti le collezioni dei conti Pecci-Blunt: abiti, volumi ed effetti personali di papa Leone XIII (la contessa Anna Laetitia Pecci Blunt era la nipote), giornali e dischi d’epoca, luna biblioteca di libri di pregio, manufatti dei nativi americani e deliziose bambole che indossano gli abiti tradizionali di numerosissimi Paesi del mondo, tutte suddivise per zona.
Purtroppo non sono fotografabili le stanze della mostra.
Le Limonaie
Ci spostiamo all’esterno, nell’area delle Limonaie che contengono decine di limoni in vaso: vedere tutte queste piante con i limoni gialli deve essere uno spettacolo.
Il Teatro di Verzura
Facciamo il nostro ingresso nel Teatro di verzura, un vero teatro verde dove le quinte, il palcoscenico, le gallerie…sono costituiti da cespugli e arbusti verdissimi.
La Villa Reale
Quindi ci siamo decisi a visitare l’interno della Villa che purtroppo non è fotografabile.
Dovete credermi sulla parola, con la visita del Parco vale davvero la pena aggiungere quella degli interni.
Al piano terra si trovano, tra le varie stanze, la sala da pranzo con l’ampio tavolo, la sala da biliardo e la camera di Felice Baciocchi, il principe marito di Elisa.
Al primo piano invece troviamo la camera della principessa Elisa con il bagno con gli arredi di marmo di Carrara e due stanze, una più bella dell’altra, la sala da gioco e la sala da ballo, grande e sfarzosa, le tende tirate, l’arpa e il fortepiano in mostra, le sedie vicine alle pareti, fanno immaginare le serate magnifiche in questo scenario.
Cappella San Francesco Saverio
Torniamo all’esterno per spostarci alla cappella di San Francesco Saverio che ospita le tombe delle famiglie Borbone-Capua e Pecci-Blunt.
Il Giardino spagnolo
Quindi raggiungiamo il giardino spagnolo le cui linee ricordano quelle dell’Alhambra di Granada.
La piscina Liberty
Una parte che ho trovato davvero interessante e che non mi aspettavo di trovare all’interno del Parco è quella della piscina con gli spogliatoi in stile liberty preceduta dal campo da tennis degli anni Venti.
La Grotta di Pan
Quindi abbiamo visto la grotta di Pan, decorata in pietra e calcare e la cappella ortodossa.
La Villa del Vescovo è invece chiusa per lavori.
Il lago
Abbiamo raggiunto quindi la parte più lontana del parco, quella con il lago artificiale dove il foliage raggiunge il suo massimo splendore, a partire dagli immensi salici piangenti che sfiorano le sue acque.
L’ultimo tratto da fare a piedi per raggiungere l’uscita del Parco costeggia un piccolo corso d’acqua che scorre placidamente all’ombra degli alberi dalle chiome rigogliose, come prevedono i dettami del giardino all’inglese.
Poi attraversiamo il cosiddetto viale delle camelie , davvero splendido in primavera, uno dei motivi per cui è necessario tornare a visitare il Parco anche durante altri periodi dell’anno. A questo link puoi trovare il mio articolo sulle camelie della Lucchesia, in fiera a marzo nel compitese.
Usciamo quindi dal Parco e torniamo a piedi verso l’auto al parcheggio P2, che in linea d’aria è proprio alle spalle del Palazzo dell’Orologio.
Un pomeriggio indimenticabile immersi nei colori dell’autunno, chi si aspettava un tale spettacolo a pochi chilometri da casa?
Durata totale della nostra visita: circa 2 ore e 30 minuti
Ti piace ammirare il foliage in autunno? Dove hai visto i più bei colori autunnali? Fammelo sapere nei commenti!