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L’Acquedotto Nottolini si trova nei pressi di Lucca, città alla quale al giorno d’oggi ormai non apporta più le risorse idriche necessarie, ma rimane pur sempre un interessante monumento dal quale si snodano interessanti percorsi da sostenere a piedi oppure in bicicletta. Questi si possono visitare in una bella giornata di sole, insieme al Tempietto di Guamo e al Tempietto di San Concordio.
Noi abbiamo percorso quasi tutto l’acquedotto a piedi, costeggiando la sua struttura fino alla fine, in un bel pomeriggio di primavera, circondati per tutto il percorso da campi e prati fioriti! Una passeggiata davvero piacevole, da non perdere!
Indice dei contenuti
La storia dell’Acquedotto
La costruzione dell’acquedotto risale alla prima metà del XIX secolo, fu deliberata infatti nel 1822 dalla duchessa di Lucca Maria Luisa di Borbone e affidata al regio architetto Lorenzo Nottolini. I lavori iniziarono nel 1823 e durarono sino al 1833.
Il Tempietto di Guamo
Secondo il progetto, l’acqua veniva prelevata da circa 18 fonti purissime per essere quindi convogliata nel Tempietto di Guamo, un edificio a pianta circolare in stile neoclassico dorico dal quale veniva ulteriormente depurata e resa limpida mediante il passaggio successivo da ghiaie e sassi, nonché l’attraversamento di molte sbarrature utilizzate allo scopo di depositare ulteriormente le impurità.
La struttura dell’Acquedotto
Le condotte si sviluppano per 3,2 chilometri su una struttura alta circa 12 metri e sostenuta da 460 archi in mattoni e muratura che sostengono sulla sommità due canali per le acque. Nottolini realizzò due diverse vie per l’acqua: le acque di sorgente furono inviate alle numerose fonti pubbliche e private di Lucca, mentre le acque di San Quirico e della Valle,andarono ad alimentare le fontane monumentali della città.
Ogni diciassette archi Nottolini inserì un contrafforte sia per funzioni decorative che strutturali. Inizialmente l’acquedotto avrebbe dovuto portare le acque direttamente all’interno delle Mura di Lucca, ma Nottolini modificò il progetto iniziale per non compromettere l’integrità architettonica delle mura stesse.
La storia del Novecento
Durante l’epoca fascista, tra il 1928 e il 1932, fu realizzata l’autostrada A11 nel tratto che collega Firenze e Pisa, per cui venne rimossa una delle arcate dell’Acquedotto e fu ristabilito il passaggio delle acque canalizzate realizzando un arco completamente nuovo.
Nel 1962 fu poi realizzato il raddoppio della stessa autostrada e così fu deciso di interrompere completamente il tratto già modificato in precedenza, radendo al suolo altri 5 pilastri e lasciando interrotto l’acquedotto al passaggio dell’autostrada…
La sorgente Alle parole d’oro
La sorgente Serra Vespaiata che si trova al termine dell’Acquedotto viene chiamata “Alle parole d’oro” perché i contadini scambiarono per oro le lettere d’ottone che ricoprivano alcune scritture sull’acquedotto. Si tratta di un’area molto piacevole in cui ci sono moltissime persone a rilassarsi al termine della passeggiata o semplicemente a fare un pic nic! Anche noi abbiamo recuperato le forze di fronte a questa parole d’oro, prima di riprendere la via del ritorno.
Hai mai visto un acquedotto così da vicino? Ti piacerebbe fare questa passeggiata? Conoscevi il significato delle parole d’oro? Fammelo sapere nei commenti!