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Il Chott El Djerid, distesa di sale nel deserto

Nel sud-ovest della Tunisia, nell’area tra le città Tozeur e Douz collegate proprio da una strada soprelevata che lo attraversa, si trova il meraviglioso Chott El DJerid, un lago salato di oltre 5000 chilometri quadrati. Abbiamo avuto occasione di vederlo durante il nostro viaggio nella parte meridionale della Tunisia, dove facevamo base a Zarzis.

Durante questo viaggio abbiamo anche visitato le cosiddette oasi di montagna, i villaggi abbandonati di Chebika e Tamerza al confine con l’Algeria, tra rocce, palmeti e cascate nascoste, di cui racconto in questo link.

Il Chott

Cosa è

Per Chott si intende un bacino di acqua salmastra formatosi in un ambiente sub-desertico. Se viene alimentato dalla (rara) pioggia, la superficie si presenta come quella di un lago poco profondo mentre, in assenza di precipitazioni, che è quello che succede per la maggior parte dell’anno, il lago diventa una conca asciutta e ricoperta di croste di sale.

Dove si trova

I Chott si trovano principalmente nell’Africa Sahariana, tra Algeria e Tunisia, dove ne abbiamo visto uno anche noi: il Chott El Djerid che, come già scritto, si trova in una depressione che ha per confini, da una parte, le oasi di Tozeur e di Nefta, dall’altra, le oasi di Kébili e Douz e il deserto del Sahara.

Il Chott El Djerid

Il Chott El Djerid, distesa di sale nel deserto - immagine 2

Il Chott El Djerid ci ha regalato uno spettacolo straordinario con i suoi colori meravigliosi e insoliti, considerando che ci troviamo in aree desertiche. Va detto che i suoi colori cambiano in continuazione a causa dei fenomeni di cristallizzazione del sale che avvengono sulla sua superficie: il sale evapora a causa della scarsità di piogge e del grande calore e il vento ricopre di sabbia i cristalli, rendendo il paesaggio sempre diverso!

Dal momento che siamo stati in Tunisia alla fine della primavera, abbiamo avuto la fortuna di vederlo parzialmente occupato dall’acqua, se fossimo stati invece in estate lo avremmo trovato completamente secco, come un’immensa distesa di sale! Infatti le precipitazioni in questa zona raramente superano i 100 mm annui e la temperatura raggiunge spesso i 50 °C! Durante l’inverno avrebbe ancora un altro aspetto, diventando quanto più possibile somigliante a un vero lago, con la superficie increspata da un sottile strato di acqua.

Talvolta quando soffia lo scirocco può capitare di assistere a fenomeni di miraggio, tanto che sembra di veder apparire all’orizzonte gruppi di case o di capanne. 

Il Chott El Djerid nella storia

Nell’antichità questo grande lago salato veniva identificato probabilmente con il leggendario lago Tritonide, descritto in diversi testi classici di autori quali Erodoto, Apollonio di Rodi, Diodoro Siculo e Scilace di Carianda. Secondo la mitologia, gli Argonauti giunsero nel lago Tritonide con la nave Argo che si sarebbe arenata nelle secche del lago in seguito a una tempesta, ma l’equipaggio riuscì a uscirne grazie a Tritone, apparso a Giasone.

Nel XIX secolo il Chott El Djerid fu oggetto di un progetto ambizioso che prevedeva di farlo inondare dal mare, ma l’idea fu abbandonata presto a causa delle grandi difficoltà tecniche di far giungere l’acqua del mare fino alla zona desertica.

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Sapevi che…

È proprio questa zona, come molte altre in Tunisia, che il regista George Lucas, nella saga di Star Wars, ha utilizzato per rendere sullo schermo gli esterni della proprietà dei Lars dove è cresciuto Luke Skywalker (gli interni sono quelli dell’Hotel Sidi Driss di Matmata) e il deserto di Tatooine nei film L’attacco dei cloni e la Vendetta dei Sith.

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Avevi mai sentito parlare di questo grande lago salato? Sapevi che in Tunisia sono state girate molte scene dei film della saga di Star Wars? Hai mai visitato luoghi che sono stati utilizzati come set cinematografici? Dove? Fammelo sapere nei commenti!

Di Stefania Dal Canto

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

2 risposte su “Il Chott El Djerid, distesa di sale nel deserto”

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